Le regole dell’Inail ai bagnini: «Vietata la respirazione bocca a bocca»

 

Savona – «Vietata la respirazione bocca a bocca per i bagnini». Nell'estate da equilibristi, che si preannuncia per gli operatori del settore turistico, tra la voglia di accogliere visitatori e bagnanti e lo slalom tra restrizioni, sanificazioni e tagli al personale, si aggiungono le regole sanitarie dell'Inail.Nelle linee guida, l'Istituto nazionale per la sicurezza mette in discussione alcune misure salvavita, perché incompatibili con le precauzioni anti covid. Ad esempio, al termine del salvataggio, in caso sia necessaria la rianimazione, il bagnino non dovrà praticare la respirazione bocca a bocca.

Stop anche alla "gas", la manovra nota come "guarda, ascolta e senti", che si effettuava avvicinando il proprio viso al naso e alla bocca della persona da rianimare per accertare che sia in vita. Ma le indicazioni, nel Savonese, hanno già risvegliato le durissime reazioni di bagni marini e associazioni del salvamento. Con un commento unanime: «Assurdità».

«Ai miei bagnini dovrei insegnare che, se una persona è potenzialmente affetta da covid, non va salvata? Non usciamo dal seminato - commenta Pietro Gatti, direttore della sezione di Savona e Finale del Salvamento - Siamo pronti a inserire, nei nostri manuali, indicazioni aggiornate sulle pratiche a cui ricorrere, ma il salvataggio va portato a termine con tutte le possibilità che abbiamo».

Secondo Gatti, il "bocca a bocca" è, ormai, poco praticato. «Si ricorre di più al "gas" - dice- Si avvicina la propria bocca a quella del soggetto e al suo naso per capire la frequenza del respiro e intervenire, se necessario, con il massaggio cardiaco. Per fortuna, i casi in cui sia necessario, nell'arco di una stagione, sono ridotti, ma nessuno, in un simile momento, si sottrarrebbe a ogni intervento per salvare una vita».

D'accordo anche il presidente dei bagni marini provinciale, Enrico Schiappapietra. «Il personale che lavora nei nostri stabilimenti - dice- è formato e dotato di appositi brevetti. È chiaro che i recuperi in mare verranno effettuati con maggior prudenza, anche in base alle indicazioni che giungeranno dalla capitaneria di porto. Sanificheremo le apposite attrezzature con i crismi e le indicazioni di Asl e Governo. Nella fase di estrema emergenza, però, non ci asterremo da alcuna forma di salvataggio necessaria».

Al di là delle regole Inail, Schiappapietra è alle prese con i calcoli delle perdite per la stagione alle porte.«Lavoriamo con la consapevolezza che il calo degli incassi sarà almeno del 50 per cento rispetto allo scorso anno - dice- Non avremo gli stranieri, che costituiscono il 25 per cento del pil della Liguria; ridurremo la disponibilità di accesso negli stabilimenti, mentre aumenterà la spesa generale, tra sanificazioni e personale per la sicurezza». Un appello da Schiappapietra. «Il Governo e la Regione ci mettano in condizione di accogliere il maggior numero di ospiti: un cliente che va altrove per un anno, è perso per sempre. Facciano, poi, il possibile per tutelare il nostro personale». Stesso appello dagli albergatori, alle prese con la riduzione delle stanze.

di Silvia Campese