Mestre, malore in piscina: muore studente di Matematica

 

Pietro Passarella, di Rovereto, aveva 19 anni ed era iscritto all’Università di Padova. Inutili i tentativi di rianimazione con il defibrillatore

MESTRE Si stava allenando in piscina, nuotava sul fondo. I bagnini, però, hanno visto che ci metteva un po’ troppo a risalire e da lontano sembrava che venisse trascinato dall’acqua. Quando hanno capito che stava annegando si sono tuffati e lo hanno portato in salvo, ma lui aveva già perso i sensi. Hanno cercato di rianimarlo in attesa che arrivasse un’ambulanza ma il giorno successivo il cuore di Pietro Passarella, 19enne, ha smesso di battere.

La passione per la matematica

II giovane, che era originario di Rovereto, in provincia di Trento, è morto domenica all’ospedale Dell’Angelo di Mestre e l’ipotesi è che abbia accusato un malore mentre si trovava in piscina. La notizia è trapelata solo ieri, diffondendosi in particolare a Padova. Qui, infatti, Pietro studiava matematica all’università. Un ragazzo impegnato, appassionato di musica e di trucchi di magia fin da piccolo. Un giovane che ha sempre amato lo sport: le escursioni in montagna, la palestra e il nuoto. E sabato pomeriggio aveva raggiunto la piscina di via Circonvallazione a Mestre per allenarsi. «Era la prima volta che veniva qui da noi – spiega Ugo Di Mauro, gestore della piscina -. Il ragazzo è entrato in acqua. In vasca c’erano tre bagnini, appena si sono accorti che non nuotava più lo hanno tirato fuori».

I soccorsi inutili

Sembra che Pietro si stesse allenando nuotando sul fondo della piscina. «Gli addetti al salvataggio gli hanno praticato il massaggio cardiaco e poi hanno utilizzato il defibrillatore – continua il gestore -. Lui, però, non sembrava rispondere agli stimoli. In dieci minuti è arrivata un’ambulanza e per un’altra mezzora gli operatori hanno continuato con la rianimazione. Abbiamo tentato di tutto, ma purtroppo non c’è stato niente da fare. È un tragedia». L’ambulanza ha trasportato Pietro all’Angelo, dove è stato ricoverato. Domenica pomeriggio, il drammatico epilogo. Secondo le prime ipotesi, Pietro avrebbe accusato un malore mentre nuotava e il quadro clinico, all’arrivo in ospedale, era già molto critico. Ieri mattina i suoi genitori, arrivati da Rovereto, sono passati in piscina per riprendere i vestiti che erano rimasti nello spogliatoio. «Ci hai regalato vent’anni della tua vita - ha scritto un amico su Facebook - la tua grandezza interiore, la tua magia ci hanno sorpreso, tanto quanto lo schiaffo che la vita ci ha dato oggi».

I funerali

Pietro, oltre ai genitori, lascia anche la fidanzata Valentina. Il funerale sarà celebrato nei prossimi giorni a Rovereto ed è stata decisa la donazione degli organi. In Trentino, la sua ex insegnante di matematica, Marina Grazioli lo ricorda così: «Era brillante, intelligente, a scuola lo conoscevano tutti. Aveva una grande passione per la matematica. Negli scorsi anni era quasi tentato di lasciare la scuola: poi ha fatto il quarto anno in Argentina ed è cambiato. Si è anche iscritto alla facoltà di Matematica a Padova. Oggi a scuola sono venuti i compagni di classe, erano tutti senza parole». E nel giro di poche ore arriva anche il cordoglio del rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto: «C’è grande dolore in Ateneo per la tragica scomparsa di Pietro Passarella, un giovane che aveva appena cominciato il suo percorso universitario, con tante speranze e sogni. Ed è l’intera Università che si stringe attorno ai familiari, alla sua ragazza e a tutti gli amici che oggi piangono Pietro».

di Eleonora Biral