TRA DUE SETTIMANE PARTE L'OBBLIGO Dl PRESENZA IN SPIAGGIA PER GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA
Gatti (Società Salvamento): «Numeri ridotti rispetto all l epoca pre-Covid; i giovani sono poco motivati a partecipare»
Gli ultimi corsi in via di conclusione, e i telefoni roventi per chiedere se ci sia qualcuno pronto a prendere servizio.
Si sta concludendo così il mese di maggio alla Società di Salvamento di Savona, una delle storiche sedi dove
vengono formati i bagnini. I quali sulle spiagge ancora non sono in numero sufficientea garantire la piena copertura,
che diventerà per legge obbligatom dalle 9 alle 19. E anche se non si può parlare di emergenza, qualche problema
per i gestori c'è. «Con l'allentamento delle norme and Covid siamo riusciti a fare comunque dei discreti numeri -
spiega PietroGatti, presidente dellaSocietà - Ora portiamo a termine gli ultimi corsi, anche perché da luglio a settembre
la Capitaneria non tiene esami di abilitazione». In questi giorni, Gatti, così come i suoi omologhi in tutta la provincia,
sono tempestatidi richieste da parte dei balneari che non sono ancora riuscitiatrovare tutto il personale di salvataggio
necessario.
Più di quelli che abbiamo formato, non possiamo indicare - sorride Gatti - Ilproblema che constatiamo è che i numeri non
sono alti, e molti ragazzi non sembrano intenzionati comunque a lavorare, con o senza brevetto.
Non ho. gli strumenti per giudicare una situazione simile, di se non meno, quando ai corsi per diventare bagnino
si presentavano anche in più di 100 per ogni corso.
Oggi siamo sui20-30, masono numeri che erano così anche negli ultimi anniprecedenti all'epidemia di Covid.
Cè sicuramente un po' meno interesse perquellachefino a non molto tempofapertantissimi giovani savonesi era una
tappa ambita e una scelta molto comune
Enrico Schiappapietra, savonese e presidente regionale del Sindacato italiano balneariSib, getta acqua sul fuoco
La carenza non è cosi preoccupante e contiamo, con la conclusione dei prossimi corsi, di avere tutti i bagnini a disposizione
per il primo giugno - commenta - Certo, è vero che si tratta di una difficoltà nuova anche su questo fronte. Io continuo a
pensare che si tratti comunque di un effetto trascinamento dei problemi legati alla pandemia, nella quale i corsi sono stati
in gran pane sospesi o ridotti di numero, con laconseguenza di avere oggi un contingente molto più ridotto rispetto a quelli
a cui eravamo abituati.
I giovani che vengono a fare il Salvamento sono sempre stati un pilastro della nostra offerta balneare; si è sempre identificato
come un lavoro facilmente compatibile con studi e, tutto sommato, piacevole.
Questìanno dovremo fare maggiore conto su chi fa la stagione oramai da diversi anni e, nonostante l'aumento progressivo
delle ragazze che si cimentano in questo mestiere, si fa un poì di fatica a riempire i ranghi.
di Alessandro Palmesino - IL SECOLO XIX -