SAbaudia - Valerio, atleta con la sindrome di Down, salva una bimba dall’annegamento

Latina - Campione di nuoto e ora anche eroe. Ma Valerio Catoia, 17 anni, di Latina, non è un ragazzo qualunque. È affetto dalla sindrome di Down che non gli ha impedito, però, di frequentare il liceo, di diventare un ottimo nuotatore con diversi successi nel suo palmares e nemmeno di salvare una bambina di dieci anni che rischiava di annegare nel mare di Sabaudia, sul litorale laziale. Valerio non ha esitato a tuffarsi d’istinto dopo aver sentito gridare aiuto e, forte del suo allenamento e della sua abitudine al nuoto, nonostante il mare fosse mosso, ha recuperato la piccola portandola a riva. È accaduto mercoledì quando il ragazzo stava giocando sulla riva con il padre e una sorella più piccola.

Ora Valerio è diventato una star del web e dei social.

Per la sua impresa, oltre ai tanti complimenti ricevuti subito dai bagnanti che sulla spiaggia hanno assistito alla scena di salvataggio (ma non quelli dei genitori della piccola, ndr), ha incassato oggi anche quelli «ufficiali», ma sicuramente molto sentiti, sia del ministro dello Sport, Luca Lotti, sia del «suo» presidente, Luca Pancalli, capo del Comitato Italiano Paralimpico. «Ho letto la storia di Valerio, un campione di generosità e coraggio», ha detto Lotti. «Ho chiamato i suoi genitori per complimentarmi personalmente, ma anche per invitare Valerio al Ministero per lo Sport, perché merita un premio speciale per quello che ha fatto.

Un gesto semplice ma sincero per dirgli che è un grande esempio per tutti noi. E per regalargli una sorpresa...» ha aggiunto in un post scritto su Facebook il ministro Lotti. Orgoglioso per il gesto compiuto dal ragazzo, atleta tesserato con la Federazione sport disabilità (Fisdir), si è detto il presidente Pancalli, parlando di «coraggio e altruismo». «Si tratta di una delle tante straordinarie storie che vedono protagonisti gli atleti paralimpici, spesso capaci di azioni di grande valore etico e sociale».

Secondo Pancalli «Valerio Catoia ha compiuto un gesto esemplare che conferma quanto sia importante essere campioni nello sport e nella vita. A lui va il ringraziamento di tutto il nostro movimento».