Alle porte di Pasqua, si iniziano a scaldare i motori della stagione estiva.
Ma anche quest’anno, rischiano di mancare degli ingranaggi fondamentali.
È aperta ufficialmente la "caccia" ai bagnini, una specie che da diversi anni
vive sul filo del rischio di estinzione.
Sulle motivazioni si potrebbe scrivere un trattato: a sentire i balneari, la colpa
è alternativamente del reddito di cittadinanza, della scarsa voglia da parte dei
giovani di sobbarcarsi lavori pesanti, o più semplicemente del Covìd che,
bloccando i corsi di formazione, ha stoppato per anni l’ingresso di nuove leve
nel mondo degli assistenti bagnanti.
Quest’anno, la carenza di personale è destinata ad aggravarsi per motivi meno
soggetti a interpretazione: nel 2016, il Ministero dei trasporti dell’allora governo
a guida Pd emanò la modifica del Regolamento di salvataggio.
Una proroga dopo l’altra, il testo non è mai entrato in vigore.
Lo farà dal 31 marzo, e le novità potrebbero tagliar fuori una fetta importante
di potenziali bagnini dal mercato
l cambiamento principale riguarda l’età dei bagnini: per ottenere il brevetto non basteranno
più 16 anni (come in tutto il resto del mondo a parte la Francia), ma ne serviranno 18.
E per la sorveglianza in spiaggia bisognerà essere maggiorenni.
Addio, dunque, al ’secondo bagnino’ minorenne che apre e chiude lo stabilimento, e
arrotonda (e fa esperienza) con la sorveglianza all’ora di pranzo, quando il mare è meno
affollato. L’esperienza si farà con gli stage: il corso per diventare assistente bagnanti passerà
da 30 a 100 ore, una parte delle quali da svolgere in ’tirocinio’ (gratuito).
Nota a margine: il brevetto da bagnino dava diritto a un credito scolastico, e proprio questa
appetibilità indirizzava tanti ragazzi verso il lavoro stagionale.
Le associazioni che conferiscono i brevetti hanno calcolato che si potrebbe perdere il 70
per cento delle domande di partecipazione.
Inoltre, il brevetto non si potrà più conseguire dopo i 50 anni (invece che 55), ma soprattutto,
per il rinnovo non basterà la visita medica: bisognerà ripetere l’esame.
Con il rischio che un bagnino esperto, che sa come manovrare il patino tra le onde, possa
’bocciare’ all’esame perché non ha più i polmoni per trattenere il fiato sott’acqua come un ragazzino.
Se già negli ultimi anni, dunque, per gli stabilimenti balneari non è stato facile mettere a regime
la spiaggia, quest’anno la ricerca di personale potrebbe diventare un’impresa.
Con quali conseguenze, è presto per dirlo.
Secondo il formatore Luca Genovali della Società Nazionale di Salvamento,
"ora un bagnino brevettato può sorvegliare al massimo 70 metri di spiaggia.
Quando i sorveglianti mancheranno, magari il fronte massimo da guardare salirà a 100 o 150 metri".
Mettendo a rischio la sicurezza dei bagnanti.
Bei tempi, quando ogni stabilimento aveva il suo bagnino.
Che, per inciso, con il lavoro stagionale ci si manteneva tutto l’anno.
Di Daniele Mannocchi