Bagnino mestiere democratico e richiesto

 

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Il direttore e il legale della Società nazionale salvamento (di Pisa) Fiorenzo e Gabriele Meucci parlano dopo il maxi salvataggio di mercoledì

Sei persone salvate in una mattinata con diverse modalità. I bagnini dell’Orange Beach, Mario e Giulia Angerosi, padre e figlia,

hanno soccorso due papà con bambini e una signora di 51 anni mercoledì. Oggi arriveranno le telecamere di Morning News di

Canale 5 per intervistarli. Entrambi hanno preso il brevetto con la Società nazionale salvamento, sezione Pisa. I

l direttore Fiorenzo e il legale Gabriele Meucci (foto a destra) raccontano come si fa a diventare baywatch.

Un bel risultato quello dell’altro giorno.

"Sei persone sono tante anche per la modalità, mare, terra... salvataggio singolo, in tandem e uso del defibrillatore".

Hanno utilizzato anche il dae.

"Nei nostri corsi abbiamo una collaborazione stretta con la Cecchini onlus, a tutti viene insegnato a svolgere il primo soccorso,

con massaggio e dea".

Le caratteristiche?

"Il brevetto di bagnino è democratico, lo può prendere chi ha tra i 16 e i 55 anni e anche oltre, non serve un titolo di studio.

E si trova lavoro: uomini, donne, italiani e stranieri. E’ un lavoro che non segue le regole degli altri.

Più vecchio sei e più esperienza hai e più sei apprezzato e preferito.

La dimostrazione è che una ragazza di 19 e un signore di 54 hanno fatto lo stesso servizio".

 

Ma come si diventa bagnino?

"I corsi partono appena terminata l’estate da settembre a giugno, ci sono tre esami, uno di teoria, uno di nuoto e la voga,

intervengono medici e non.

Esamina anche la capitaneria di porto.

E’ riconosciuto per mare e piscine".

Come funziona?

"Il brevetto è una patente rilasciata dal ministero, a Pisa abbiamo brevettato circa 3000 persone dal 1994.

Ma, nonostante questo c’è carenza di personale. Insomma, abbiamo più offerta che domanda".

Quali le situazioni pericolose?

"L’altro giorno non era da bandiera rossa... eppure, il pericolo è quando meno te lo aspetti.

In Italia la regione dove si registrano più annegamenti è la Lombardia perché si muore soprattutto nelle acque interne.

Dove inconsciamente ci si sente più al sicuro. L’istituto superiore della sanità ha calcolato che in presenza di bagnini

la possibilità di annegamento è quasi zero ma nelle piscine ne servirebbero due, uno fuori e uno dentro.

E la mortalità è di 7 uomini a uno sulle donne. Perché quest’ultime sono più accorte".

Avete parlato con Mario e Giulia?

"Erano contenti ma scossi. Quando cala l’adrenalina ti rendi conto di quanto è successo".

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"Erano contenti ma scossi. Quando cala l’adrenalina ti rendi conto di quanto è successo".