A scuola per imparare anche il mestiere di bagnino, nonostante il Covid e soprattutto nel rispetto delle mutate regole che
la pandemia ha portato anche in questa attività di soccorso, fondamentale soprattutto sul territorio savonese.
Con la speranza,
non secondaria, che con la bella stagione il turismo balneare possa riprendere a lavorare come ai bei tempi, e che tanti giovani
possano trovare occasioni di occupazione
A unire scuola e corsi di salvamento è stato nei giorni scorsi il Ferraris-Pancaldo di Savona o meglio l'istituto nautico Leon
Pancaldo che è una delle due "metà" della scuola superiore savonese
"L'iniziativa è di fatto una convenzione tra il nostro istituto e la Società Nazionale di Salvamento di Savona / Spiega il coordinatore
scolastico Alberto Pierri, docente di navigazione al Pancaldo
L'idea era partita già diverso tempo fa ma per vaeire questioni legate anche allam pandemia c'è stato qualche ritardo
Finalmente, comunque, l'abbiamo portata a casa. In pratica gli studenti e le studentesse del Nautico potranno avere una "corsia
preferenziale" per seguire durante l'anno scolastico i corsi di formazione della Società. D'altra parte come istituto Nautico ci sembra
un tipo di apprendimento del tutto in linea con i corsi scolastici e infatti contribuirà al curriculum dello studente"
Il corso si svolgerà in orario extrascolastico e pomeridiano una volta alla settimana e nei week end per un totale di 50 ore
Al termine sono previsti esami e rilascio dei titoli.
Per poter partecipare oltre ovviamente a saper nuotare avere compiuto almeno 16 anni per i corsi per bagnino e 18 per il corso BLSD
(basic life support defibrillation) cioè quello che insegna le tecniche salvavita- Quest'ultimo corso prevede anche un esame finale a Roma
"E' una bella iniziativa - commenta Pietro Gatti, presidente della Società di Salvamento. E' anche un segnale di ottimismo. La pandemia ha
cambiato molto meòòa nostra attività: noi abbiamo voluto, anche se con molte difficoltà, continuare i nostri corsi in presenza. Senza nulla
togliere alle attività a distanza, crediamo che non si possa pensare di insegnare a salvare vite solo con la teoria" I corsi ora si svolgono con
gruppi numericamente molto ridotti per mantenere distanziamenti e tutte i dispositivi necessari, ,ma pur sempre in piscina e con attività pratica
" i ragazzi devono imparare a proteggersi e preteggere gli altri dal Covid e questo implica l'uso della mascherina sempre finche si è a terra ;
non proprio una comodità per chi passa molte ore al sole e cald, ma questa è la regola - prosegue Gatti - La mia speranza è quella di tutti
è che quanto imparato dai giovani possa essere una occasione di lavoro come è sempre stato nel nostro territorio. Noi ci siamo e comunque
stimo cercando di estendere le convenzioni anche ad altre scuole della provincia."
di Alessandro Palmesino