A Marina di Camerota un bagnino di soli 19 anni è stato malmenato da un 33enne che
non aveva preso bene il suo invito a uscire dall’acqua
Che il caldo possa rendere più irritabili è probabile. Ma mettersi a picchiare un bagnino
di 19 anni è un po’ troppo. Eppure è successo a Marina di Camerota: il ragazzo –
che poco prima aveva salvato una coppia in difficoltà a causa del mare agitato – è stato
malmenato da un 33enne che non aveva preso bene il suo invito a uscire dall’acqua.
Alcuni giorni prima ad Anzio una donna aveva preso a calci e pugni un bagnino
che non voleva che i suoi bambini entrassero in acqua, anche in questo caso
per le cattive condizioni del mare.
È vero che la vacanza è un momento in cui ci si sente particolarmente liberi, ma non
si capisce quale necessità ci sia di mettersi a litigare per un paio di bracciate in più.
Qualcuno si potrà sentire autorizzato a prevaricare, quando il bagnino di turno è molto giovane.
Ma dimentica che quel ragazzo in realtà è lì per evitare che succedano incidenti
o tragedie, per prevenire oltre che per intervenire.
Non certo per rovinare le vacanze altrui.
Per questo è sufficiente un minimo di buonsenso per capire che bisognerebbe
ascoltarlo e basta, quando ci invita a evitare certi comportamenti.
E invece no, perché in fondo che sarà mai qualche bracciata in più?
Nulla nel 99,9% dei casi ovvero quando non capita alcun imprevisto.
Ma basta quello 0,1% per rovinarsi la vacanza o trasformarla in tragedia.
E allora meglio riservare il proprio istinto di ribellione ad altre circostanze.
E magari ricordarsi che quel ragazzo è lì per aiutare anche noi.
Di Annalisa Grandi