Savona - La nuova ordinanza sulle spiagge: «Bagnini in forma e palloncino di segnalazione»

Savona - Chi va a nuotare prima delle 8.30 o dopo le 19.30 dovrà dotarsi di una piccola boa gonfiabile, una sorta di pallocino di segnalazione da legarsi alla vita, come quelle dei subacquei. Servirà per segnalare la propria presenza non solo oltre i 200 metri come già previsto, ma anche nella fascia riservata alla balneazione prima del limite dei 200 metri. Un provvedimento non destinato “a chi va a fare il bagno”, spiegano dalla Capitaneria, ma per chi è un nuotatore sportivo, agonistico, e dedito ad attività di “snorkeling” e “fish watching”, legate all’osservazione dei pesci sott’acqua.

È una delle novità introdotte nell’ordinanza di quest’anno per la sicurezza balneare dalla Capitaneria di Savona nel tratto di litorale che va da Varazze a Pietra Ligure. Tra le altre novità - «per venire incontro alle nuove esigenze» recita la nota della Guardia Costiera- c’è anche «l’obbligo per il bagnino di mantenersi in buona forma psicofisica per un efficace assolvimento delle proprie mansioni». Ovvero il bagnino sul trespolo, che ogni due anni ha l’obbligo di sostenere una visita medica di idoneità, deve essere lucido, presente a sè stesso, e non essere dedito a consumare alcol o droghe. I militari della Guardia Costiera saranno chiamati a verificare nei loro controlli sulla spiaggia eventuali anomalie nell’atteggiamento e nel comportamento del bagnino. «Se verranno notate anomalie verranno effettuati approfondimenti» si limitano a dire in Capitaneria.

Tra le altre novità all’insegna di un ampliamento della garanzia di sicurezza per i bagnati c’è anche la possibilità di “p iani collettivi di salvataggio” da parte degli stabilimenti balneari consorziati per garantire la vigilanza anche nelle spiagge libere confinanti. Su ogni trespolo poi ci dovranno essere defibrillatori e ricetrasmittenti per collegare i bagnini tra di loro in occasione di interventi collettivi per prestare soccorso in mare. «L’ordinanza sulla sicurezza in mare con le piccole novità inserite frutto dell’esperienza degli anni scorsi è stata ampiamente condivisa con i balneari e i Comuni» premette Massimo Gasparini, comandante della Guardia Costiera di Savona. «L’obiettivo è garantire più sicurezza anche dando l’opportunità agli stabilimenti di consorziarsi anche per sorvegliare le spiagge libere » spiega Gasparini.

Sulle disposizioni per dare più visibilità ai nuotatori al di fuori degli orari di vigilanza chiarisce: «Verrà usato il buon senso, per i primi tempi non ci saranno di certo multe a chi fa il bagno senza boa di segnalazione nella fascia riservata alla balneazione. Il provvedimento è per tutelare chi fa lunghe nuotate come già avviene per i sub e oltre la fascia dei 200 metri». I balneari con il presidente regionale del sindacato Sib Andrea Schiappapietra, chiariscono sulla novità del palloncino da sub: «Abbiamo l’onere della vigilanza e di controllo della balneazione in maniera continuativa dalle ore 9 alle 19. Prima e dopo non toccherà a noi controllare la presenza o meno della boetta. In Adriatico la vigilanza ha orari più ristretti e non c’è durante la pausa pranzo».

23/05/2018

Savona - Nelle intenzioni di chi ha contribuito alla stesura doveva essere più «semplice, chiara e leggibile dall’utenza». Ma i punti 4 e 6 delle novità elencate nell’ordinanza sulla sicurezza balneare, presentati ieri dalla Capitaneria di porto, hanno sollevato interpretazioni aperte ad equivoci che gli stessi vertici della Guardia Costiera hanno subito dissipato. Chi va a nuotare prima delle 8 e 30 o dopo le 19 e 30 dovrà dotarsi di una boetta gonfiabile, una sorta di palloncino di segnalazione (con bandierina) da legarsi alla vita. Costo una decina di euro. Tipo quelle dei subacquei. Servirà per segnalare la propria presenza non solo oltre i 200 metri come già previsto, ma anche nella fascia riservata alla balneazione prima di quel limite. Un provvedimento non destinato “a chi va a fare normalmente il bagno”, precisano dalla Capitaneria. Destinato quindi ai nuotatori che vogliono allenarsi su lunghi tratti di mare.

L’«estensione dell’obbligo di segnalazione (a similitudine di quanto previsto per il subacqueo)» si riferisce alla boetta-palloncino, gonfiabile. È lo stesso comandante della Guardia Costiera, Massimo Gasparini a precisare: «Sono norme di buon senso, da interpretare con il buon senso. Non ci saranno inizialmente multe da parte nostra». Una novità che non comporterà ulteriori oneri nel controllo da parte degli stabilimenti balneari. Infatti il presidente regionale del sindacato di categoria (Sib), Enrico Schiappapietra mette le mani avanti: «Non toccherà a noi controllare e verificare se il nuotatore ha con sè, o meno, la boetta di segnalazione prevista dalla Capitaneria» chiarisce. La vigilanza e il salvataggio devono essere infatti garantiti dagli stabilimenti marini nella fascia oraria che va dalle ore 9 alle 19. «In maniera continuativa» precisa Schiappapietra.

«Quindi non toccherà a noi controllare, non è di nostra competenza. È una norma quella della segnalazione che già esiste per chi va a nuotare oltre i 200 metri». Adesso la segnalazione sarà obbligatoria «anche all’interno della fascia riservata alla balneazione» spiegano in Capitaneria. Il presidente regionale dei balneari sull’«obbligo per il bagnino di mantenersi in buona forma psicofisica» spiega: «Il rischio di bagnini grassi e fuori forma? Ogni due anni il bagnino ha l’obbligo di sostenere una visita medica. La norma penso che si riferisca al fatto che il bagnino deve essere lucido e reattivo. Non deve aver bevuto per esempio. Mantenersi in una buona forma psicofisica non penso che significhi essere solo aitante». Quindi se la Capitaneria ha dei dubbi sullo stato di forma anche psicologica del bagnino «può intervenire per approfondimenti». Tra le altre novità all’insegna di un ampliamento della garanzia di sicurezza per i bagnanti c’è anche la possibilità di “piani collettivi di salvataggio” da parte dei bagni consorziati per garantire la vigilanza anche nelle spiagge libere confinanti. «Lo spirito delle normative è quello di offrire un soccorso più professionale, e non più solo garantito da diciottenni aitanti, ma da team di soccorritori dotati di più mezzi». Il riferimento per esempio è alla possibilità data agli stabilimenti di consorziarsi per “piani collettivi di salvataggio”. «Per esempio sarà prevista la possibilità di utilizzare le tavolette su cui stare in piedi tipo surf, tipo bay watch». Su ogni trespolo poi ci dovranno essere defibrillatori e ricetrasmittenti per collegare i bagnini tra di loro. «Novità che rappresentano un passo avanti» commentano Gasparini e Schiappapietra.