Sulle spiagge mancano 200 bagnini tante responsabilità e pochi soldi

di Silvia Campese

Duecento bagnini cercasi. È questo il numero, approssi- mato per difetto, di bagnini che mancano in provincia

di Savona,  tra i 650 stabilimen- tidelterritorio.A1anciare1’al- larme èilpresidente regiona- le del Sib (sindacato balneari,

Enrico Schiappapietra, che segnala un meno dieci per cento degli assistenti bagnanti, attesi per l'estate alle

porte. Unasituazione confer- mata anche da Pietro Gatti, presidente dell'associazione nazionale di

Salvamento pr vinciale,  che quest'anno, tra poche settimane, diplomerà la metà dei bagnini rispetto 

allo scorso anno. Difficile in- dividuare le cause. A incidere , secondo gliesperti del settore, sonopiù fattori:

dalla dminuzione dello stipendio al- la paura per l'impegno e l'ec- cesso di responsabilità.

Senza contare che il mito del bagnino “bello e impossibile” è ormai una leggenda della Riviera anni sessanta.

«Nei nostri stabilimenti, considerando un numero minimo per coprire i turni, ossia tre bagnini, servono circa duemila

bagnini, contando che tra i titolari cìcpli stabilmenti ce n'è sempre uno con il tesserino  dice Schiappa pietra.

Quest'anno a mancare è almeno il 10 per cento del personale atteso, quindi circa 200 giovani.

Un problema non da poco: le nostre attività apriranno tutte dalprossimo fine settimana, il weekend del primo maggio,

per cui servirà già una parte del personale attivo, anche se il presidio sul trespolo prenderà, il via più avanti».

La situazione è evidente anche a Pietro Gatti, presidente del Salvamento, l'associazione che forma ibagnini.

«Quest'anno — dice- abbiamo avuto un forte calo di adesioni ai corsi.

Non è un problema solo nostro: ci siamo confrontati con gli altri enti autorizzati, Fin e Fisa, ed è emerso lo stesso

quadro.

A breve avremo gli esami con la Capitaneria e daremo il diploma alla metà dei ragazzi rispetto a'estate 2022».

Secondo Gatti lemotivazioni sono svariate. «IlCovid —dice- ha stra volto e cambiato le abitudini in ogni settore, compreso

il nostro e i giovani pensano alla formazione come un'attività da svolgere online.

Il patentino da bagnino, però, necessita di un impegno pratico importante: si tratta di viteda salvare in caso di pericolo

Le paghe, poi, sono diminuite rispetto ad un tempo non ultimo, anche il fascino della professione è scomparso.

Fondamentale, quindi, ri lanciare il valore di questa professione. Prima del Co vid, a causa della crisi del lavoro,

seguivano i nostri corsi non solo i giovani, ma anche i cinquantenni disoccupati. Ora, abbiamo il problema

contrario: non si trovano aspiranti bagnini».

Un tema che contrasta con le urgenze, evidenziate dai bagni marini, rispetto alla sicurezza.

«Serve una rivisitazione del sistema del guardianaggio ai bagnanti — dice ancora Schiappapietra-.

Per incre- mentare la sicurezza, chiediamo l'istituzione di un siste ma in rete, inmodo che glì interventi possano

essere organizzati attraverso un contattodiretto dei bagnini in servizio nelle spiagge  attigue  un po’ come

avviene con il soccorso alpino. Un contatto coordinato e più efficace  Infine serve un controllo anche sulle spiagge

libere di questo si devono fare carico gli enti pubblici 

‹ l« sulle spiagge libere: di 'l"csto si devono fare carico glienti pubblici». —

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