Il Vento

è definito vento:

Qualsiasi movimento dell'aria, prevalentemente orizzontale rispetto alla superficie terrestre, cioè, parallelo al suolo,

che prende origine in modo naturale nell'atmosfera, per effetto di differenze di pressione atmosferica tra due zone geografiche

I movimenti verticali dell’aria, invece, non sono classificati come venti, ma come correnti.

 

  Rosa dei venti

I venti, riguardo la direzione di provenienza,  sono disposti in 4 quadranti:

- il 1° quadrante (NE)

- il 2° quadrante (SE)

- il 3° quadrante (SW) -

 il 4° quadrante (NW).

A seconda della loro direzione di provenienza

 

legenda

 

vento direzione
provenienza °
tramontana Nord (N)
greco Nord-Est (NE)
45°
levante Est (E)
90°
scirocco Sud-Est (SE)
135°
ostro o mezzogiorno Sud (S)
180°
libeccio Sud-Ovest (SW)
225°
ponente Ovest (W)
270°
maestrale Nord-Ovest (NW)
315°

 

Sui mari italiani esiste la seguente relazione fra pressione atmosferica e tipo di venti:

- DIMINUZIONE DI PRESSIONE: a seguito di vento Levante, Scirocco, Mezzogiorno e Libeccio;
- AUMENTO DI PRESSIONE: a seguito di vento Ponente, Grecale, Maestrale e Tramontana.

Si ha di norma un miglioramento del tempo se il vento gira e tende a spirare da ponente,

un peggioramento se tende a ruotare in senso antiorario rispetto alla direzione di provenienza. 

La velocità del vento, cioè il percorso dell'aria nell'unità di tempo, si misura in metri al secondo, chilometri all'ora

e nodi. Nel caso in cui l'intensità del vento è minore di un nodo, si ha calma di vento.I

l vento, a seconda delle variazioni che può presentare in direzione e intensità, si può classificare come:

Vento teso: la direzione e l'intensità del vento risultano costanti

Vento a raffiche: la velocità subisce variazioni di almeno 10 nodi rispetto al valore medio; la direzione rimane costante

Vento turbinoso: la direzione e la velocità subiscono frequenti variazioni.

Vento di groppo: vento di notevole velocità con direzione e velocità presentanti variazioni marcate: si ha per lo più

durante il passaggio di un temporale o di una violenta perturbazione atmosferica.

 

VARIAZIONE DELLA VELOCITA' DEL VENTO CON LA QUOTA

La velocità del vento aumenta con la quota. L'aumento della velocità media del vento,

a partire dal suolo fino ad una certa quota è generalmente abbastanza regolare, tanto da poter essere espresso mediante

formule. Ricerche anemometriche pongono in evidenza quattro zone caratteristiche, a partire dal suolo, per il regime medio del vento:

Zona di velocità crescenti piuttosto rapidamente con la quota: si estende ad altezze intorno ai 500-600 metri, cioè fino al limite della

zona di turbolenza.

Zona di velocità decrescenti: sovrapposta alla prima e avente uno spessore medio di circa 200 metri.

Zona di velocità debolmente e irregolarmente crescenti: tale zona si estende superiormente alla seconda fino a circa 1500 metri. dal suolo

Zona di regolare aumento della velocità del vento: si estende dai 1500 metri in poi.

 COME SI MUOVE L'ATMOSFERA

I grandi movimenti dell'aria sono essenzialmente determinati dalla differenza di riscaldamento nelle diverse zone della terra.

Se la superficie terrestre fosse omogenea e le isoterme medie avessero un andamento conforme ai paralleli, la temperatura media annuale sarebbe

massima all'equatore e regolarmente decrescente verso i poli. Inoltre la pressione al livello del mare sarebbe minima all'equatore occupato da aria calda 

e crescerebbe verso un massimo ai poli, occupati da aria fredda e più densa. In tali condizioni, in ogni emisfero si determinerebbe nei bassi strati dell'atmosfera,

un moto aereo generale di aria fredda dai poli verso l'equatore e uno di aria calda negli strati superiori in senso opposto.

La circolazione sarebbe così necessariamente chiusa da un generale sollevamento per convenzione termica all'equatore, e da un abbassamento al polo.

In realtà la circolazione teorica appena accennata viene profondamente alterata dalla rotazione terrestre.